Il motto “La gloria di Dio è l’uomo vivente” e lo stemma scelti dal Vescovo di Lanusei, intendono riaffermare che il suo ministero episcopale è ad immagine del Buon Pastore, descritto da Gesù nel Vangelo, il quale cammina con il suo gregge, se ne prende cura, lo segue con premurosa attenzione, lo difende e lo precede per indicarne la strada.
Secondo Sant’Ireneo di Lione, a cui si deve l’affermazione, “la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio, e la rivelazione di Dio attraverso la creazione dà la vita a tutti gli esseri che vivono sulla terra, quanto più la manifestazione del Padre attraverso il Verbo è causa di vita per coloro che vedono Dio!” (Contro le eresie, 4,20,5-7), lavorare per la gloria di Dio significa impegnarsi nel ministero perché l’uomo viva una vita piena e felice, che altro non è che l’amore che Dio desidera condividere con noi.
Nello stemma fanno da sfondo all’immagine del Buon Pastore le montagne e il mare. Le prime ricordano luoghi e paesaggi cari al Vescovo: il monte Santu Padre che sovrasta Bortigali, suo paese d’origine e le cime delle Alpi con i sui amati sentieri. Il mare, inoltre, presente costantemente nella sua vita di presbitero ad Alghero e a Bosa continua ad esserlo anche nella diocesi di Lanusei. Il faraglione – un simbolo del territorio dell’Ogliastra – ne caratterizza l’originalità e la bellezza della natura.
Nel cielo brillano due astri che illuminano il cammino: il sole che rappresenta Dio, causa di armonia nel creato e portatore di vita, e la stella a dodici punte, simbolo di perfezione e icona di Maria, alla cui materna protezione il Vescovo affida la sua missione di pastore della Diocesi.
Nel cielo brillano due astri che illuminano il cammino: il sole che rappresenta Dio, causa di armonia nel creato e portatore di vita, e la stella a dodici punte, simbolo di perfezione e icona di Maria, alla cui materna protezione il Vescovo affida la sua missione di pastore della Diocesi.